“L’energia altoatesina siamo noi, e nessuno ce la toglie”
“Monocultura o biodiversità. Il futuro del panorama energetico altoatesino” è stato il Leitmotiv dell’annuale assemblea generale di SEV che quest’anno, per la prima volta, ha avuto luogo nella nuova sede presso l’Energy Tower, nella zona industriale bolzanina. Quali sono le conseguenze del grande “riordino” della politica energetica, dettato da una situazione di emergenza? C’è ancora spazio per l’affermazione di piccole e medie imprese, aziende municipalizzate e società cooperative in Alto Adige, accanto alla nuova onnipotente e dominante “azienda guida” Alperia?
E, ancora, chi può fregiarsi del titolo di “energia altoatesina”? La materia di discussione, quindi, non è mancata e il dibattito che si è tenuto durante l’assemblea generale è stato vivace e animato dalla presenza, oltre che del direttore di SEV Rudi Rienzner, anche del direttore generale di Alperia SpA, Johann Wohlfarter, del presidente della Comunità Comprensoriale Val Venosta, Andreas Tappeiner, e del presidente del consorzio elettrico Pennes, Walter Kral.
Già la stessa composizione di questo parterre è indicativa: da un lato, una grossa società di capitali, orientata al profitto, strutturata gerarchicamente e controllata centralmente; dall’altro, piccole cooperative decentralizzate e vicine ai cittadini che, in veste di aziende non profit, trasferiscono gli utili derivanti dall’attività energetica ai propri soci (cioè alle famiglie e alle imprese). A queste si aggiungono le imprese private e i comuni che, come in Alta Venosta, preferiscono farsi personalmente carico dell’approvvigionamento energetico avvalendosi dell’aiuto di SEV.
In Alto Adige, quindi, si scontrano sul piano regolamentare “sistemi” di orientamento diverso, anche se le priorità sono distribuite in maniera molto disomogenea. “Il nostro panorama energetico non corrisponde a una monocoltura, ma è considerato esemplare proprio per la sua molteplicità. Per questo, esigiamo che le nostre piccole aziende, che da generazioni prestano un ottimo servizio alla nostra terra e ai suoi cittadini, siano tutelate e promosse dal mondo della politica”, ha affermato il presidente di SEV, Hanspeter Fuchs.
In quest’ottica, per SEV sono prioritari il fair play e un dialogo a livello paritetico. “Non tutto ciò che accade attualmente in Alto Adige è in linea con questi criteri”, ha spiegato il direttore di SEV Rudi Rienzner, che denuncia la mancanza di
“attenzione per le strutture storicamente consolidate” e del “necessario sostegno”. “Eravamo e siamo tuttora l’energia altoatesina”, ha proseguito Rienzner, “e questo nessuno ce lo toglierà.”
Alla luce della posizione dominante di Alperia, è pertanto ancora più importante per SEV, “in veste di azienda di servizi, fornire supporto ai piccoli e medi fornitori di energia, tutelando i loro interessi”. Oggi aderiscono a SEV 308 membri, di cui 194 imprese, 33 comuni ed enti pubblici, nonché 80 cooperative e consorzi con 13.000 soci. SEV rappresenta 55
centrali di teleriscaldamento a biomassa, 120 aziende idroelettriche e 158 impianti fotovoltaici, puntando sempre sull’interazione con i suoi partner. Servizi e innovazioni vengono scambiati, elaborati e sviluppati all’interno di
una rete, gestita nel segno della responsabilità individuale, al cui centro si colloca SEV, dove sono all’opera numerose “menti”. Allo stesso modo, anche nel suo team, collaboratori interni ed esterni costituiscono un pool di competenze
strettamente integrato. Il risultato di questo lavoro congiunto è, molto semplicemente, SEV stessa.
Nel 2015, SEV ha assunto nuovo personale, incrementato gli ambiti operativi e acquisito locali più spaziosi presso l’Energy Tower. Quest’anno, ha ulteriormente allargato la propria gamma di attività, costituendo il 19 aprile SEV Energies SpA, società controllata al 100 percento, che opererà in due ambiti specifici: la vendita di energia elettrica e l’e-mobility. Grazie a questa nuova realtà, in futuro, potrà assumere partecipazioni anche in altre aziende, come centrali elettriche.
Attraverso SEV Energies, l’attività di SEV si estenderà a nuovi ambiti: nel 2016, per la prima volta, sarà presente nella
Borsa elettrica nel ruolo di trader, consentendo così ai soci di eseguire le proprie vendite di energia elettrica per il suo tramite. Nell’ambito della mobilità elettrica, invece, offre ai propri membri un’offerta “full service”: in veste di pool d’acquisti, negozia pacchetti completi con i produttori di auto elettriche, come Nissan, e delle colonnine per la ricarica. L’intero iter,
dalla vendita del veicolo fino all’installazione delle colonnine, è gestito da SEV, che inoltre collabora strettamente con il consorzio Carsharing Alto Adige, allo scopo di sviluppare l’idea di un’“auto elettrica dei cittadini”. In altre parole, SEV prosegue in piena autonomia sulla strada verso un futuro democratico e sostenibile.
E, ancora, chi può fregiarsi del titolo di “energia altoatesina”? La materia di discussione, quindi, non è mancata e il dibattito che si è tenuto durante l’assemblea generale è stato vivace e animato dalla presenza, oltre che del direttore di SEV Rudi Rienzner, anche del direttore generale di Alperia SpA, Johann Wohlfarter, del presidente della Comunità Comprensoriale Val Venosta, Andreas Tappeiner, e del presidente del consorzio elettrico Pennes, Walter Kral.
Già la stessa composizione di questo parterre è indicativa: da un lato, una grossa società di capitali, orientata al profitto, strutturata gerarchicamente e controllata centralmente; dall’altro, piccole cooperative decentralizzate e vicine ai cittadini che, in veste di aziende non profit, trasferiscono gli utili derivanti dall’attività energetica ai propri soci (cioè alle famiglie e alle imprese). A queste si aggiungono le imprese private e i comuni che, come in Alta Venosta, preferiscono farsi personalmente carico dell’approvvigionamento energetico avvalendosi dell’aiuto di SEV.
In Alto Adige, quindi, si scontrano sul piano regolamentare “sistemi” di orientamento diverso, anche se le priorità sono distribuite in maniera molto disomogenea. “Il nostro panorama energetico non corrisponde a una monocoltura, ma è considerato esemplare proprio per la sua molteplicità. Per questo, esigiamo che le nostre piccole aziende, che da generazioni prestano un ottimo servizio alla nostra terra e ai suoi cittadini, siano tutelate e promosse dal mondo della politica”, ha affermato il presidente di SEV, Hanspeter Fuchs.
In quest’ottica, per SEV sono prioritari il fair play e un dialogo a livello paritetico. “Non tutto ciò che accade attualmente in Alto Adige è in linea con questi criteri”, ha spiegato il direttore di SEV Rudi Rienzner, che denuncia la mancanza di
“attenzione per le strutture storicamente consolidate” e del “necessario sostegno”. “Eravamo e siamo tuttora l’energia altoatesina”, ha proseguito Rienzner, “e questo nessuno ce lo toglierà.”
Alla luce della posizione dominante di Alperia, è pertanto ancora più importante per SEV, “in veste di azienda di servizi, fornire supporto ai piccoli e medi fornitori di energia, tutelando i loro interessi”. Oggi aderiscono a SEV 308 membri, di cui 194 imprese, 33 comuni ed enti pubblici, nonché 80 cooperative e consorzi con 13.000 soci. SEV rappresenta 55
centrali di teleriscaldamento a biomassa, 120 aziende idroelettriche e 158 impianti fotovoltaici, puntando sempre sull’interazione con i suoi partner. Servizi e innovazioni vengono scambiati, elaborati e sviluppati all’interno di
una rete, gestita nel segno della responsabilità individuale, al cui centro si colloca SEV, dove sono all’opera numerose “menti”. Allo stesso modo, anche nel suo team, collaboratori interni ed esterni costituiscono un pool di competenze
strettamente integrato. Il risultato di questo lavoro congiunto è, molto semplicemente, SEV stessa.
Nel 2015, SEV ha assunto nuovo personale, incrementato gli ambiti operativi e acquisito locali più spaziosi presso l’Energy Tower. Quest’anno, ha ulteriormente allargato la propria gamma di attività, costituendo il 19 aprile SEV Energies SpA, società controllata al 100 percento, che opererà in due ambiti specifici: la vendita di energia elettrica e l’e-mobility. Grazie a questa nuova realtà, in futuro, potrà assumere partecipazioni anche in altre aziende, come centrali elettriche.
Attraverso SEV Energies, l’attività di SEV si estenderà a nuovi ambiti: nel 2016, per la prima volta, sarà presente nella
Borsa elettrica nel ruolo di trader, consentendo così ai soci di eseguire le proprie vendite di energia elettrica per il suo tramite. Nell’ambito della mobilità elettrica, invece, offre ai propri membri un’offerta “full service”: in veste di pool d’acquisti, negozia pacchetti completi con i produttori di auto elettriche, come Nissan, e delle colonnine per la ricarica. L’intero iter,
dalla vendita del veicolo fino all’installazione delle colonnine, è gestito da SEV, che inoltre collabora strettamente con il consorzio Carsharing Alto Adige, allo scopo di sviluppare l’idea di un’“auto elettrica dei cittadini”. In altre parole, SEV prosegue in piena autonomia sulla strada verso un futuro democratico e sostenibile.