Blocco a Roma
Ieri (28 novembre), i funzionari del Ministero dell’Economia, nell’ambito di una seduta tecnica del Coordinamento Energia della Conferenza delle Regioni e Province autonomesvoltasi a Roma, hanno respinto le proposte di modifica di SEV e della Provincia Autonoma di Bolzano, relative al nuovo Decreto sulle fonti di energia rinnovabile. Così facendo, a tutte le centrali idroelettriche con una potenza nominale inferiore ai 250 Kilowatt viene negato l’accesso diretto agli incentivi ad oggi previsti per costruzioni ex novo, ottimizzazioni e interventi di ristrutturazione. SEV e la Provincia si erano adoperate per il mantenimento di tale disposizione.
La disciplina di accesso interessava oltre l’80 percento delle centrali idroelettriche altoatesine che ora, stando alla bozza presentata, dovranno concorrere con i competitor operanti sull’intero territorio nazionale per gli incentivi disponibili in misura limitata. La Provincia Autonoma di Trento, al pari di SEV, si è pronunciata per una ricollocazione delle risorse a favore delle centrali idroelettriche di piccole e medie dimensioni. Il Ministero ha assicurato che verranno apportati piccoli correttivi, ribadendo però la volontà di ridurre l’ammontare degli incentivi stanziati.
Il Decreto sulle fonti di energia rinnovabile, formulato congiuntamente dal Ministero dell’Economia e dal Ministero dell’Ambiente, definisce le direttive sul sostegno finanziario previsto dal 2019 al 2021. Il testo privilegia gli impianti fotovoltaici ed eolici, a discapito dell’energia idraulica. “L’intento è quello di ostacolare la costruzione di nuove centrali idroelettriche, adducendo le norme sulla protezione delle acque”, afferma il direttore di SEV Rudi Rienzner. L’Alto Adige ha già implementato le relative direttive europee, cui lo Stato fa più volte riferimento nel nuovo decreto. Ne consegue che uno sfruttamento idroelettrico, nonostante le severe norme ambientali, è consentito per determinati corsi d’acqua.
“Non si tratta tanto della costruzione di nuove centrali, quanto dell’ottimizzazione delle strutture più datate mediante nuove tecnologie. Tuttavia, chi vuole realizzare un impianto ex novo, dimostrando, mediante una dispendiosa procedura di approvazione sui diritti delle acque, di non aggravare lo stato delle risorse idriche interessate, dovrebbe avere la possibilità di beneficiare degli incentivi”, ribadisce Rudi Rienzner. Si registra però una notizia positiva: È stata approvata l’erogazione da parte del GSE della tariffa spettante omnicomprensiva sulla produzione netta immessa in rete per gli impianti di potenza non superiore a 250 kW. Il testo del Ministero aveva inizialmente fissato tale soglia a 100 Kilowatt.
Il 6 dicembre, i rappresentanti politici delle Regioni e delle Province Autonome discuteranno il decreto, mentre il 13 dicembre è previsto un ulteriore incontro tra le Regioni, le Province Autonome e i funzionari del Ministero. Unione Energia Alto Adige, intanto, continuerà a esercitare pressione insieme ai partner italiani. SEV auspica che il decreto venga sostituito da un regolamento ben bilanciato, in cui la considerazione dell’energia idraulica sia commisurata alla sua importanza.
La disciplina di accesso interessava oltre l’80 percento delle centrali idroelettriche altoatesine che ora, stando alla bozza presentata, dovranno concorrere con i competitor operanti sull’intero territorio nazionale per gli incentivi disponibili in misura limitata. La Provincia Autonoma di Trento, al pari di SEV, si è pronunciata per una ricollocazione delle risorse a favore delle centrali idroelettriche di piccole e medie dimensioni. Il Ministero ha assicurato che verranno apportati piccoli correttivi, ribadendo però la volontà di ridurre l’ammontare degli incentivi stanziati.
Il Decreto sulle fonti di energia rinnovabile, formulato congiuntamente dal Ministero dell’Economia e dal Ministero dell’Ambiente, definisce le direttive sul sostegno finanziario previsto dal 2019 al 2021. Il testo privilegia gli impianti fotovoltaici ed eolici, a discapito dell’energia idraulica. “L’intento è quello di ostacolare la costruzione di nuove centrali idroelettriche, adducendo le norme sulla protezione delle acque”, afferma il direttore di SEV Rudi Rienzner. L’Alto Adige ha già implementato le relative direttive europee, cui lo Stato fa più volte riferimento nel nuovo decreto. Ne consegue che uno sfruttamento idroelettrico, nonostante le severe norme ambientali, è consentito per determinati corsi d’acqua.
“Non si tratta tanto della costruzione di nuove centrali, quanto dell’ottimizzazione delle strutture più datate mediante nuove tecnologie. Tuttavia, chi vuole realizzare un impianto ex novo, dimostrando, mediante una dispendiosa procedura di approvazione sui diritti delle acque, di non aggravare lo stato delle risorse idriche interessate, dovrebbe avere la possibilità di beneficiare degli incentivi”, ribadisce Rudi Rienzner. Si registra però una notizia positiva: È stata approvata l’erogazione da parte del GSE della tariffa spettante omnicomprensiva sulla produzione netta immessa in rete per gli impianti di potenza non superiore a 250 kW. Il testo del Ministero aveva inizialmente fissato tale soglia a 100 Kilowatt.
Il 6 dicembre, i rappresentanti politici delle Regioni e delle Province Autonome discuteranno il decreto, mentre il 13 dicembre è previsto un ulteriore incontro tra le Regioni, le Province Autonome e i funzionari del Ministero. Unione Energia Alto Adige, intanto, continuerà a esercitare pressione insieme ai partner italiani. SEV auspica che il decreto venga sostituito da un regolamento ben bilanciato, in cui la considerazione dell’energia idraulica sia commisurata alla sua importanza.