Anche ciò che è buono può essere migliorato
Il Senato ha approvato ieri (01/12/17) la Legge di bilancio 2018, dando così il via libera a una rivisitazione dell’art. 13 dello Stato di autonomia. In linea con le disposizioni dell’Unione Europea e i principi dell’ordinamento statale, il testo rielaborato concede alla Provincia di Bolzano non solo competenze primarie in materia legislativa e amministrativa nell’assegnazione delle concessioni per le grandi derivazioni idriche ai fini della produzione energetica, ma offre anche maggiore spazio in tema di regolamentazione. SEV accoglie con favore questa iniziativa e invita la Provincia a sfruttare attivamente i rapporti così ridefiniti con l’Autorità per l'energia elettrica il gas e il sistema idrico (AEEGSI), allo scopo di ampliare ulteriormente le proprie competenze in materia di regolamentazione del mercato. “Sarebbe auspicabile che il processo di consultazione previsto per il sistema idrico e la delega alla Provincia per il rilevamento dei dati, fino ad ora eseguito da AEEGSI, fosse esteso anche alle centrali di teleriscaldamento e ai distributori di energia”, ha affermato il direttore di SEV Rudi Rienzner. “La regolamentazione”, ha aggiunto, “riguarda anche il sistema tariffario: due terzi del prezzo energetico sono controllati.
Se la Provincia avesse competenze anche in questa materia, ciò si ripercuoterebbe sulla definizione dei prezzi”.
In tal modo, alcune importanti competenze in materia di regolamentazione sarebbero localizzate in Alto Adige, una situazione da sempre propugnata da SEV. In un documento programmatico trasmesso all’assessore provinciale Richard
Theiner la scorsa primavera, SEV si è impegnata a favore dell’istituzione di un’autorità di regolamentazione ad hoc per l’Alto Adige, che fosse bilingue, coordinata dall’AEEGSI e controllata dalla Provincia di Bolzano, o per lo meno per l’apertura di una sede distaccata dell’AEEGSI. Tutto ciò a ragione, come confermano anche le statistiche: dal 1° gennaio alla fine di novembre 2017, AEEGSI ha pubblicato oltre 780 delibere e più di 760 documenti di consultazione, molti dei quali riguardano soggetti che hanno sede in Alto Adige.
In fin dei conti, l’Alto Adige non è solo la regione italiana con il maggior numero di centrali di teleriscaldamento, ma ospita anche 52 dei 135 distributori di energia operanti a livello nazionale, 48 dei quali riforniscono meno di 5.000 utenti. “Questa peculiarità del mercato energetico altoatesino è spesso ignorata dall’autorità di vigilanza”, ha commentato Rudi Rienzner. Un esempio in tal senso è la prevista introduzione di standard di qualità vigenti su tutto il territorio nazionale, come le tempistiche vincolanti per gli interventi di manutenzione, l’installazione di nuovi allacciamenti o la definizione degli appuntamenti. I servizi che sono soggetti a tali standard devono essere dapprima registrati in azienda e quindi segnalati all’AEEGSI, una situazione che molte centrali altoatesine di piccole e medie dimensioni non possono sostenere.
Se la Provincia avesse competenze anche in questa materia, ciò si ripercuoterebbe sulla definizione dei prezzi”.
In tal modo, alcune importanti competenze in materia di regolamentazione sarebbero localizzate in Alto Adige, una situazione da sempre propugnata da SEV. In un documento programmatico trasmesso all’assessore provinciale Richard
Theiner la scorsa primavera, SEV si è impegnata a favore dell’istituzione di un’autorità di regolamentazione ad hoc per l’Alto Adige, che fosse bilingue, coordinata dall’AEEGSI e controllata dalla Provincia di Bolzano, o per lo meno per l’apertura di una sede distaccata dell’AEEGSI. Tutto ciò a ragione, come confermano anche le statistiche: dal 1° gennaio alla fine di novembre 2017, AEEGSI ha pubblicato oltre 780 delibere e più di 760 documenti di consultazione, molti dei quali riguardano soggetti che hanno sede in Alto Adige.
In fin dei conti, l’Alto Adige non è solo la regione italiana con il maggior numero di centrali di teleriscaldamento, ma ospita anche 52 dei 135 distributori di energia operanti a livello nazionale, 48 dei quali riforniscono meno di 5.000 utenti. “Questa peculiarità del mercato energetico altoatesino è spesso ignorata dall’autorità di vigilanza”, ha commentato Rudi Rienzner. Un esempio in tal senso è la prevista introduzione di standard di qualità vigenti su tutto il territorio nazionale, come le tempistiche vincolanti per gli interventi di manutenzione, l’installazione di nuovi allacciamenti o la definizione degli appuntamenti. I servizi che sono soggetti a tali standard devono essere dapprima registrati in azienda e quindi segnalati all’AEEGSI, una situazione che molte centrali altoatesine di piccole e medie dimensioni non possono sostenere.