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Elettricità

“Oro bianco”: grazie alla particolare posizione topografica, sin dalla fine del 19° secolo, l’acqua è considerata un elemento portante dell’economia energetica altoatesina. Nel 2013, la provincia di Bolzano ha prodotto 6.569 gigawattora di energia
elettrica, con una quota derivata dalla forza idrica pari al 92 percento. “Energia di casa”, strutturata e amministrata localmente: i soggetti altoatesini controllano il 71,3 percento, pari a 4.320 gigawatt, dell’energia prodotta dalle circa 1.000 (2015) centrali elettriche. 

Autoctone e vicine ai propri clienti: 822 centrali elettriche di piccole dimensioni, con una potenza nominale inferiore a 220 kilowatt, riforniscono soprattutto le aree rurali. 144 centrali vantano una potenza nominale da 220 kilowatt a tre megawatt: in questo segmento di mercato, la quota delle società di capitali è pari al 68 percento, il 18 è gestito da cooperative, l’undici è di proprietà comunale e il tre percento fa capo a soggetti individuali.

Nel 2013, la “parte del leone” dell’energia prodotta in Alto Adige era appannaggio di 30 impianti con una potenza nominale
superiore a tre megawatt (pari all’83,5 percento ovvero 5.060 gigawatt). Nell’ambito di queste grandi derivazioni, le società nate da joint venture tra SEL Spa e i gruppi italiani ENEL (SEL Hydropower: 42,01 percento, SF Energy: 9,52 percento) ed EDISON (Hydros: 19,90 percento, Seledison: 12,51 percento) detengono la quota di mercato di gran lunga maggiore.

Mentre la produzione energetica è rimasta pressoché invariata sin dal 1977, aumentano i consumi locali. Ciò nonostante,
l’Alto Adige è in grado di coprire il proprio fabbisogno grazie alla forza idroelettrica e, soprattutto nei mesi da maggio a settembre, tale produzione supera nettamente i consumi. Un esempio: a luglio 2009, in provincia di Bolzano sono state “utilizzate” 236 gigawattora di energia elettrica, a fronte di una produzione di 543 gigawattora, pari quindi al doppio circa.
 
 
 
 
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